APRIAMO GLI OCCHI!
Sin dall’antichità, in epoca romana, l’uomo era solito non curarsi dell’ambiente e del mon
do che lo circondava: mancava del tutto ogni sorta di coscienza ambientalista e di sensibilità ecologica e, senza dubbio, non esisteva alcuna preoccupazione verso la natura. Questa stessa, perciò, poteva esser
e sfruttata da ogni singolo individuo senza dover cercare necessariamente di proteggere l’ambiente.
La concentrazione era rivolta allo sviluppo e alla tutela dell’economia: importante era garantire un utilizzo razionale del creato, capace di soddisfare le esigenze economiche di tutta la comunità con il massimo dell’efficienza, tutelando le proprie coltivazioni ad esempio, e prevenendo per questo eventuali danni anziché curarli.
Pensiamo forse di essere migliori dei nostri antenati? Pensiamo di esserci evoluti?
Forse è il caso di farsela qualche domandina… forse è il caso di fermarci a pensare.
È tutta questione di equilibrio. La nostra terra è un organismo nel quale ogni singolo evento o intervento ha delle conseguenze sull’intero sistema. È un qualcosa che funziona tutto insieme: i vari elementi sono collegati strettamente in una rete fitta di relazioni che, se si rompe, rischia la distruzione.
La natura non è un bene inesauribile, non lo è affatto! E non è nemmeno gratuito. È nostro dovere impegnarci per proteggerla ed è nostro dovere non dare per scontato che lo facciano gli altri e che non sia un problema nostro: ognuno di noi ne è responsabile.
Abbandoniamo quindi l’atteggiamento di chi ripone fiducia negli altri o nel progresso e cerchiamo di orientarci alla conservazione del pianeta, lo dobbiamo ai nostri figli!
Il gruppo 20enni Revolution, particolarmente sensibile a questo tema, decide di lanciare quest’anno un messaggio forte, un solito spunto di riflessione, portando a sfilare tra le vie del paese un povero orso polare ormai sciolto davanti agli occhi di tanti omini ipnotizzati che non riescono ad accorgersi del vero problema. Uomini con gli occhi coperti dal prosciutto a causa di un sistema che ci vuole del tutto ignoranti.
Documentiamoci, leggiamo, ascoltiamo. Ragioniamo, valutiamo, formuliamo una nostra idea che possa anche contrastare con i messaggi che televisioni, radio, quotidiani ma soprattutto social network scelgono per noi.
E dunque APRIAMO GLI OCCHI! Non lasciamoci abbindolare dai media e dai messaggi che vogliono farci passare. Utilizziamo occhi e orecchie e colleghiamoli al cervello. Uniamo alla fine tutto questo al nostro cuore!